venerdì 22 aprile 2011

TIRA ANCHE L’ACQUA!


Qualche sondaggio gli avrà garantito che tira anche l’acqua e allora, per evitare il quorum all’unico referendum che interessa il capobanda (quello sul legittimo impedimento), il Romani si inventa una leggina anche sul tema delle privatizzazioni.


D’altra parte il legionario è diventato ministro dello sviluppo economico nonostante l’unica impresa della sua vita, prima di diventare fan di B, sia stata una televisione privata miseramente fallita. D’altra parte ha sostituito quello che gli comprano le case “a sua insaputa” e che adesso sgomita per qualche nuovo ruolo nella banda, dopo un po’ di mesi trascorsi nell’ombra.
Insomma, ogni giorno lo schifo aumenta. Fino a quando?

giovedì 21 aprile 2011

DI VERGOGNA IN VERGOGNA

È vero, non c’è più limite. Provano a far fallire il quorum del referendum dichiarando che il nucleare non si fa più. E scrivono che si dovranno vedere bene le nuove tecnologie! D’altra parte il lancio delle centrali (dove e quando non l’hanno mai detto) serviva solo a distribuire quattrini e prebende agli amici cementieri e costruttori edili e a fare contenti un po’ di fanatici nuclearisti bi-partizan. Troveranno qualche escamotage.


Il problema vero è che, dopo la catastrofe giapponese, i referendum il quorum lo avrebbero raggiunto. Già: i referendum. Perché ci sono quelli contro la privatizzazione dell’acqua. Molti non sono d’accordo di regalare quattrini a un po’ di disonesti che sfruttano un bene pubblico per eccellenza (anche se pubblico, in questo caso, suona male, visto il comportamento di molte amministrazioni locali). Ma l’acqua tira meno del nucleare. Questo la banda lo sa. E allora, un po’ di servi fatti ministri via a dire che il referendum è superato nei fatti. Secondo le regole ancora no, ma cercheranno di provvedere. Perché?

Perché quello che importa alla banda e far fallire il quorum sul legittimo impedimento, una delle tante leggi ad schifezzam prodotte in questi anni per sottrarre il capobanda ai processi. Tanti processi, perché non c’è l’accanimento giudiziario, ma solo l’accanimento di B a delinquere.

Poi arrivano gli ultimi sciacquini, uno a Milano con i manifesti contro i giudici, e uno in parlamento (e qui mi tocca scriverlo con la minuscola) con la modifica dell’articolo 1 della Costituzione, espressamente contro il Presidente della Repubblica e la divisione dei poteri. Non hanno fatto altro che scrivere quello che il capo dice in continuazione. Ma lo scopo, è un altro, come ha giustamente osservato Concita De Gregorio sull’Unità: offrire argomenti di dibattito e di scontro, distogliere l’attenzione delle coscienze pigre dai problemi reali, creare scompiglio, alimentare talk show e dichiarazioni cicchitian-capezzoniane (che nausea!). Lo sanno bene che quella modifica non passerà mai, ma un cialtrone (ex dc e fondatore del partito del capobanda in una regione) lo si trova sempre nel gruppone. E l’operazione va avanti. Ci pensano i minzolingua e i tripponi.

Poi se la prendono con chi denuncia alzando la voce. Ma è davvero impossibile che in questo Paese non si possa pensare a una vera, grande rivolta morale, dove l’aggettivo ha ancora più valenza del sostantivo.

sabato 16 aprile 2011

PENSIERI SU NOTIZIE RECENTI

 Non penso a dietrologie per la ignobile uccisione di Vittorio Arrigoni, credo che sia davvero opera di assassini appartenenti a frange del peggiore e folle estremismo islamico. Peggio di loro, tuttavia, c'è solo la destra israeliana, che oggi esulta per l'eliminazione del pacifista italiano. E qui da noi quell'orrendo ricchissimo cialtrone che anche oggi ha umiliato la Costituzione.


E' stata pubblicata la sentenza d'appello per le torture di Bolzaneto. Scrivono i giudici: "Richiamarsi platealmente al nazismo e al fascismo, al programma sterminatore degli ebrei, alla sopraffazione dell'individuo e alla sua umiliazione, proprio mentre vengono commessi i reati contestati o nei momenti che li precedono e li seguono, esprime il massimo del disonore di cui può macchiarsi la condotta del pubblico ufficiale."
Anche spaccare con una pietrata la fronte di un ragazzo colpito a morte per cercare di deviare le responsabilità è il massimo del disonore, ma fino ad ora nessun giudice lo ha ancora detto o scritto.


La madre di Aldrovandi sarà processata per aver criticato la pm che svolse le prime indagini sull'assassinio di Federico in modo del tutto inadeguato. E non dimentichiamoci l'archiviazione per l'assassinio di Carlo.
Insomma, sembra proprio che ce la mettano tutta per giustificare il giudizio di B che considera i magistrati antropologicamente estranei alla razza umana.

La prima sentenza sulla strage alla Thyssen è, fra tanto dolore e squallore, una notizia positiva: il profitto del padrone cede al diritto del lavoratore di non essere ucciso. Speriamo nell'appello e nella cassazione, ma nonostante il garantismo giudichiamo quei padroni colpevoli.

martedì 5 aprile 2011

LE MANI NELLE TASCHE

Questa mattina ho rinnovato l'abbonamento per i mezzi pubblici. Cinquanta euro d'aumento rispetto all'anno scorso perchè il governo ha tagliato i fondi ai comuni anche per la mobilità. In più sono scomparse dalla dichiarazione dei redditi anche le detrazioni per gli abbonamenti che l'anno scorso erano in vigore. e quindi un ulteriore aggravio di quasi cinquanta euro.
Due esempi che confermano come queste ignobili merdacce continuino a prenderci in giro, appunto con la frase "non mettiamo le mani nelle tasche degli italiani": le mettono, eccome!
Ma quei poveracci indecorosi che presidiano il tribunale milanese lo sanno, e soprattutto, lo sanno quei milioni di imbecilli che ancora li votano?
Per quanto tempo ancora li dobbiamo sopportare?