venerdì 7 gennaio 2011

La straordinaria attualità di Berlinguer

Riordinando la biblioteca mi è capitato tra le mani un volumetto con la relazione di Enrico Berlinguer al XIII congresso del PCI (13 marzo 1972). Mi è parso doveroso rendervi partecipi di qualche riga.

“L’attuale crisi di valori ideali e morali può essere sanata soltanto superando l’assurdo disordine, prodotto dello sviluppo capitalistico e di venticinque anni di governi conservatori, per costruire un ordine civile e democratico, libero e giusto.
I princìpi a cui ci ispiriamo, il rigore e la serietà che hanno sempre caratterizzato la politica e l’azione dei comunisti ci consentono di dare un nostro contributo allo sforzo di tutti gli italiani che vogliono trovare una via d’uscita anche dall’attuale crisi ideale e morale. Non è così, d’altronde, che Antonio Gramsci ci ha insegnato a concepire e a far vivere il partito? ‘Il moderno Principe deve e non può non essere il banditore e l’organizzatore di una riforma intellettuale e morale, ciò che poi significa creare il terreno per un ulteriore sviluppo della volontà collettiva nazionale popolare verso il compimento di una forma superiore e totale di civiltà moderna.’
Ciò vuol dire, nell’Italia di oggi, affrontare in tutta la loro portata, anche ideale, grandi questioni come quelle della scuola, della condizione femminile, della famiglia, del mondo cattolico e del modo come noi interveniamo con una posizione nostra nel suo attuale travaglio.
La crisi della scuola, giunta spesso a fenomeni di vera e propria disgregazione, è davanti a tutti: come penuria di attrezzature materiali, come arretratezza di contenuti e metodi didattici, come palestra di formazione civica e democratica, come possibilità per tutti di accesso all’istruzione. Sta qui l’origine dei movimenti studenteschi che sono ormai divenuti una forza accusatrice ed un dato permanente della vita italiana.”

E qualche pagina prima.

“Indigna l’infame, martellante campagna di calunnie tendente a rappresentare i movimenti di questi anni come una selvaggia esplosione di anarchismo, di disordine, di cieca violenza. Quale vergognoso rovesciamento della verità! Dietro l’asprezza delle lotte c’è prima di tutto un carico immenso di sacrifici, di ingiustizie, di dolori, c’è questo semplice fatto: che per vent’anni tutto il peso delle trasformazioni avvenute nella società italiana è stato riversato sulle spalle dei lavoratori e delle masse povere. Esse quindi sgorgano da esigenze insopprimibili di giustizia, di libertà, di progresso.”

Che dire? Soltanto: buona rilettura!

1 commento:

loris ha detto...

Colgo due espressioni sulle quali ritengo utile soffermarmi: "Il moderno Principe deve e non può non essere il banditore e l’organizzatore di una riforma intellettuale e morale, ciò che poi significa creare il terreno per un ulteriore sviluppo della volontà collettiva nazionale popolare verso il compimento di una forma superiore e totale di civiltà moderna."... "..interveniamo con una posizione nostra nel suo attuale travaglio..".
Verrebbe da dire lapalissiana, la consapevolezza dell'essere un partito che è in grado di progettare la società nella quale sta vivendo.
Oggi non solo non esiste questa progettualità in quel partito che si chiama PD (che sta al PCI come un Concorde sta a una caffettiera), ma neanche nella ipotetica sinistra extraparlamentare oggi c'è l'umiltà e l'intelligenza di cercare di costruire un progetto di società. Sarà forse che sono troppo impegnati a cercare di entrare nelle sfere di influenza del PD cercando addirittura di diventarne i leader?