mercoledì 9 marzo 2011

IL PERICOLO DEL POTERE

Non sappiamo chi abbia gettato l’ordigno, ma siamo assolutamente sicuri che non fu nessuno di noi.
D’altra parte, diversi indizi tendono a dimostrare che il … fu responsabile di quell’atto. Naturalmente, non lo possiamo provare, e la nostra conclusione è basata soltanto su presunzioni. Ma ecco alcuni fatti che conosciamo.
Un rapporto era stato indirizzato al presidente della Camera dagli agenti del servizio segreto del Governo, per prevenirlo che i membri socialisti del Congresso si proponevano di ricorrere ad una tattica terroristica, e che avevano fissato il giorno in cui questa sarebbe stata messa in esecuzione. Quel giorno era precisamente il giorno in cui l’esplosione ebbe luogo.
In previsione di ciò, il Campidoglio era stato stipato di truppe. Dato che noi non sapevamo niente di quella bomba, e che effettivamente una bomba scoppiò, e che le autorità avevano preso misure aspettandosi la sua esplosione, è naturale concludere che il … ne sapeva qualcosa.
Affermiamo inoltre che il … fu colpevole di quell’attentato che esso preparò ed eseguì con lo scopo di addossarne a noi la responsabilità e causare la nostra rovina.


       È un brano del Tallone di ferro di Jack London; i puntini di sospensione sostituiscono proprio quelle parole, tallone di ferro, che oggi potremmo sostituire semplicemente con potere. Il libro è stato scritto nel 1907 e ha costituito più di un elemento di riflessione per intere generazioni. Si dice addirittura che al Che sia stato dato il nome del protagonista, appunto Ernesto Everhard.
Ovviamente, la Camera, il Governo, il Congresso sono degli Stati Uniti. Ma è impressionante la lucidità di London nel descrivere fatti che si sarebbero verificati, con la scientificità descritta, molti anni dopo. Sembra il resoconto della strategia delle stragi messa in atto nel nostro Paese dalla fine degli anni sessanta in poi, e anche, per venire più vicini all’oggi, nel luglio genovese del 2001.
Meglio prevenire che curare, si dice. Una rigorosa attenzione ai fatti descritti non sarebbe superflua visti i tempi bui che attraversiamo e le smanie di un potere forte, incontrollato, ancora più pericoloso perché sfiduciato da una parte crescente della popolazione, grazie, in primo luogo, alla consapevolezza delle cittadine e dei giovani.

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