domenica 11 settembre 2011

I “CASINI” DEL PORCELLUM

Ci fosse ancora bisogno di convincerci che il porcellum va abrogato, ci ha pensato Casini! Infatti Pierferdy ha detto che il referendum è sbagliato e non va firmato, penserà lui a una iniziativa popolare per reintrodurre le preferenze. Traduciamo: il meccanismo resta invariato, al più i “nominati” diventano “suggeriti”, offrendo all’immaginario collettivo la soluzione di quello che, non senza una qualche ragione, è stato presentato come l’aspetto più vergognoso della legge calderoliana.


In effetti, però, l’aspetto più turpe del porcellum sta proprio nel meccanismo, e Pierferdy lo sa bene. Vediamo perché.
Alla Camera c’è la follia del maggioritario senza limiti. Se si presentassero tre partiti, o tre schieramenti, più o meno equivalenti nel consenso popolare, quello più votato si garantirebbe la maggioranza schiacciante dei deputati. Esempio: se due partiti prendessero ciascuno il 33% dei voti espressi e il terzo il 34%, cioè poco più di un terzo, questo partito si assicurerebbe la maggioranza assoluta e ampia dei deputati.
Ma la turpitudine maggiore del meccanismo sta al Senato. Qui non vale il maggioritario, ma il proporzionale, con sbarramento nazionale molto alto, otto per cento (nazionale, per cui, anche se una formazione conquista più dell’8% in una circoscrizione regionale viene comunque escluso dal computo dei senatori). Qual è allora il trucco di Casini? Eccolo: il Terzo polo, cioè il FiCaRu (Fini, Casini, Rutelli), conta, così dicono tutti i sondaggi, su un consenso elettorale ben superiore all’8 per cento, e con la situazione attuale dei due maggiori schieramenti di destra e di centrosinistra al Senato non ci sarebbe maggioranza possibile senza il Terzo pol(l)o. E’ chiaro? Viva il porcellum, pensa Pierferdy, così diventiamo condizionanti e chi vince alla Camera deve comunque fare i conti con noi al Senato. Geniale, non è vero?
Auguri a chi la beve e continua ad avere dubbi sulla necessità, comunque, di andare a firmare per l’abrogazione del porcellum!

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