martedì 6 settembre 2011

PRIMO: ELIMINARE PORCELLUM

Ci sono esitazioni e perplessità, e anche aperte opposizioni, sulla validità del referendum indetto per abrogare l’attuale legge elettorale. “Porcellum” è la famosa definizione data da Calderoli, suo ideatore, e basterebbe questo a far considerare più che valida l’idea del referendum. Ma a volte ci si dimentica che il porcellum ha riprodotto se stesso in fotocopia in un bel numero di parlamentari che nessun elettore ha scelto attraverso le preferenze, ma che sono stati direttamente nominati dal capo (in certi casi meglio dire capobanda) in base alla collocazione nella lista elettorale. Altrimenti gente del calibro di Scilipoti, Crosetto, Romano, Calearo, tanto per fare un po’ di nomi by-partisan, la soglia non l’avrebbero mai varcata.

Ora, non ci può essere dubbio che la legge porcata debba essere abrogata. E la raccolta delle firme (occorre un grande sforzo, perché ne vanno raccolte più di cinquecentomila entro il 30 settembre) ha un significato che va al di là dello stesso risultato numerico nella raccolta: indica cioè la volontà di cambiare legge elettorale.
Da dove derivano perplessità ed esplicite opposizioni? Dal fatto che, se il referendum, una volta raccolte le firme necessarie, ottenesse quorum e maggioranza il porcellum verrebbe cancellato ma al suo posto resterebbe in vigore il mattarellum, dal nome del suo ideatore, Sergio Mattarella, ex dc. Il mattarellum  prevede la elezione della maggior parte (75 per cento) dei parlamentari in collegi uninominali: 472 deputati e 236 senatori, i rimanenti con distribuzione proporzionale in base ai voti raccolti dai singoli partiti, con sbarramento del 4% su base nazionale. Ora, l’opposizione più forte al referendum, e quindi alla possibilità che torni in vigore il  mattarellum, proviene da una parte dell’attuale sinistra extraparlamentare, cioè esclusa dal parlamento per colpe proprie e per il meccanismo maggioritario del porcellum. Tuttavia, uno sbarramento va previsto in qualunque sistema proporzionale, per evitare quella follia delle decine e decine di liste e per costringere, soprattutto a sinistra, a contenere l’altra follia, quella della divisione a cascata per gruppi e consorterie e mai per autentiche e sincere definizioni programmatiche (sia ricordato fra parentesi che siamo giunti, in Italia, alla costituzione del dodicesimo partito comunista, roba da 118!).
Aggiungo un’ultima considerazione, che non vuole suonare a difesa del mattarellum ma che può aiutarci a capire qualche problema concreto dell’oggi. Quel sistema due cose positive le aveva. La prima: in ogni collegio elettorale (la dimensione, per i deputati, era un bacino di circa 100 mila elettori) i partiti presentavano un solo candidato (collegio uninominale, appunto) e il valore della persona faceva premio sulla stessa bontà della proposta politica del partito o della coalizione. Oggi non sarebbe affatto male, vista la degenerazione morale che riguarda la politica e le principali forze politiche presenti. La seconda: la candidatura poteva essere presentata in un solo collegio, e ciò garantiva in qualche modo la notorietà del candidato nel collegio (e quindi un qualche controllo aggiuntivo sulla sua personalità e sulla sua moralità; l’obiezione che così si facilitava l’elezione del capomafia nel collegio mafioso mi pare idiota, perché quel rischio lo elimini solo eliminando la mafia) e anche una assidua presenza in caso di elezione. Non vorrei che l’opposizione al mattarellum nascesse dalla preoccupazione di non avere un numero sufficiente di persone presentabili!
Insomma, non mi convincono le perplessità e le opposizioni e quindi vado a firmare per il referendum e invito a fare altrettanto.

2 commenti:

adriano ghirardo ha detto...

sono in pressochè totale disaccordo con te e mi spiace.
la sinistra per storia ed ideale deve solamente battersi per un sistema proporzionale (al limite con uno sbarramento al 2-3%) in maniera da consentire la libera espressione e rappresentanza di tutte le diverse istanze della società.
I vari sistemi maggioritari (più o meno porcelli) hanno consentito la presenza in parlamento di un pensiero unico su temi economici, sulla guerra ecc.
Non posso credere che in un paese si debbano confrontare gli amici degli evasori e gli amici dei banchieri senza uno spazio di pensiero critico

giuliano ha detto...

Non dispiacerti, il dissenso è confronto e cultura. Resto convinto che il porcellum vada comunque abrogato, ma escludo che lo possa fare questo parlamento prima del voto. Quindi la sinistra resterà ancora fuori e questo sarà comunque un problema. Duri e puri? Non mi pare utile in questa fase.