domenica 6 febbraio 2011

MAI FINE ALLA VERGOGNA

Una delle ultime usuali e indecenti telefonate del capobanda erano dirette al cosiddetto gruppo dei responsabili. Il TG3 ha mandato in onda il gruppetto, dieci in tutto, che ascoltava estasiato le stronzate dell’acquirente. Bastava guardare bene le facce di questi mascalzoni, in prima fila ovviamente Scilipoti, per avere una ulteriore conferma dell’abisso nel quale il Paese precipita. Tutti o quasi di età media fra i cinquanta e i sessanta, qualcuno oltre, forse rifatto. Gentaglia che ha venduto al padrone, esentasse, quel che restava della propria miseria morale e civile. Poi lo stesso telegiornale ci ha informato di un’altra telefonata, diretta questa a un’altra riunione di irresponsabili, gli amici di quel Pionati che, quando stava al TG1, costruiva panini in difesa dei governi della destra (il panino, ricordo, è il sistema informativo che mette in fila governo, opposizione, maggioranza di governo, con poco spazio al prosciutto e chiusura per chi comanda): insomma, il vero antesignano di Minzolingua. Non meravigliano quindi i toni dei soliti servi contro la manifestazione di Milano, anche se i cicchitto e i capezzone si sono superati: considerare che Eco e Zagrebelski, per citare solo due dei presenti, siano dei pericolosi sovversivi è davvero fuori misura.


Non mi stancherò mai di pensare e dire che, per quanto si possano attribuire all’opposizione colpe gravi (una sostanziale inerzia, la mancanza di una vera e credibile proposta alternativa, una specchiata moralità, e chi più ne ha più ne metta), resta una differenza di fondo con l’attuale maggioranza: una differenza che attiene ai pericoli e ai rischi concreti che corrono la democrazia e la legittimità costituzionale.
Non mi stancherò mai di pensare e dire che i difetti, i limiti, le insufficienze anche gravi dell’opposizione possono essere curati ed eliminati gradualmente soltanto se il Paese riuscirà a liberarsi di B e della sua grande banda. Cioè, quei limiti, quei difetti, quelle colpe, possono essere eliminati quando sarà possibile instaurare una dialettica fra cittadini e governo che permetta una discussione, anche accanita, di merito e non sulle bassezze o sugli imbrogli che caratterizzano l’attuale amministrazione del potere. Quando non saranno più decisivi individui spregevoli come gli irresponsabili.
Continuiamo allora, se siamo capaci di farlo, a provare a risolvere il problema principale dell’oggi: convincere gli astensionisti che sono i migliori amici di B e della sua banda. E’ loro la responsabilità del fatto che questi cialtroni, che raccolgono a malapena meno di un terzo dei consensi dei cittadini aventi diritto di voto, continuino a dire che sono votati dalla maggioranza degli italiani. E per provare a convincerli è assurdo continuare a dividersi e frammentarsi in gruppetti sempre meno consistenti, capaci solo di offrire a qualche leaderino l’illusione di contare qualcosa. Sventolare una bandiera è sempre una bella cosa, ma se devo sventolarne tre alla volta per far credere di essere in tanti è soltanto una manifestazione penosa.

Giuliano Giuliani

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