Durante Ballarò, i sondaggi della IPSOS ci hanno informato che due italiani su tre pensano che B debba dimettersi e che una coalizione di centrosinistra oggi ha più consensi del centrodestra. Resta il dato allarmante dell’astensionismo crescente, ma sono dati che possono averci reso meno intollerabili le presenze del cosiddetto ministro Sacconi e della imprenditrice Todini. La padrona del mattone ha suggerito a B di trovarsi una compagna, dimenticando le recenti dichiarazioni sulla fidanzata e ricordando invece i complimenti che B le rivolse nel ’94, ma sembra esclusa una profferta.
Sacconi ha fatto ben di peggio. Ha provato a mettere in discussione il sondaggio contrapponendo quello di cui si serve il padrone, una società che poi Pagnoncelli ha dimostrato essere assolutamente poco credibile quanto a comportamenti. Ha attaccato le parafarmacie, dicendo che il prefisso para è già dimostrazione di scarsa attendibilità, ma dimenticando che non vale sempre: infatti nel caso di paraculo (cioè nel suo caso) non vale. Non ha rinunciato all’esercizio del caprone, cioè allo scuotimento del testone quando si accorge di essere inquadrato mentre sta parlano l’altra parte politica, che è una delle prime cose che il capo pretende da tutte le comparse televisive. Ha delirato sul piano casa, il piano Sud e la modifica dell’articolo 41 della Costituzione. Per sua sfortuna, o disattenzione, tra lo stuolo di simpatizzanti battimano che aveva alle spalle c’era una signora, costantemente inquadrata, affetta purtroppo da un fastidioso e frequentissimo tic orale che le procurava continue smorfie, in grado peraltro di sottolineare efficacemente le sciocchezze del Sacconi.
Sforziamoci di essere seri. Mentre queste insopportabili presenze continuano a raccontare favole, da altre fonti si apprendono cose davvero interessanti. 1) La situazione dell’edilizia residenziale è tale che si calcola per ogni nuovo nato una disponibilità di 38 vani: in questa condizione l’unica cosa credibile è, da un lato, un piano di riconversione per aumentare la ricettività solidale, e dall’altro un impegno di lavori pubblici disseminati sul territorio. 2) Scopro che la prima automobile progettata era elettrica (se ne occupava lo stesso Edison): oggi si lavora per ritornare alle origini, dopo che il motore a benzina fu la illogica conseguenza del potere del petrolio. 3) A Berlino stanno progettando una casa per una famiglia media (quattro persone, perché lì i bambini nascono più frequentemente) che è totalmente autonoma sul piano energetico (nel garage c’è persino la presa per ricaricare l’auto elettrica), e che riesce addirittura ad erogare l’energia in eccesso rispetto ai consumi.
Non potrebbero essere tre cosette sulle quali misurare una capacità di stendere programmi credibili per il futuro di questo nostro Paese?
Giuliano Giuliani
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