sabato 12 febbraio 2011

TORNARE A GRAMSCI

A volte, nelle nostre discussioni, poniamo questioni che la Storia, quella con la maiuscola, ha già affrontato bene. E allora penso che valga la pena di aiutare la memoria con qualche pagina di quella Storia.
Ricopio qui di seguito alcuni brani di un articolo, intitolato I giornali e gli operai, apparso nell’edizione piemontese dell’Avanti! il 22 dicembre 1916. L’autore è, appunto, Antonio Gramsci. Ovvio aggiungere che in certi punti basta sostituire giornale con telegiornale di Minzolingua o con qualunque programma delle reti del capobanda.

… L’operaio deve negare recisamente qualsiasi solidarietà col giornale borghese. Egli dovrebbe ricordarsi sempre, sempre, sempre, che il giornale borghese (qualunque sia la sua tinta) è uno strumento di lotta mosso da idee e da interessi che sono in contrasto coi suoi. Tutto ciò che stampa è costantemente influenzato da un’idea: servire la classe dominante, che si traduce ineluttabilmente in un fatto: combattere la classe lavoratrice. E difatti, dalla prima all’ultima riga, il giornale borghese sente e rivela questa preoccupazione.


… E la classe lavoratrice paga, puntualmente, generosamente. Centinaia di migliaia di operai danno regolarmente ogni giorno il loro soldino al giornale borghese, concorrendo così a creare la sua potenza. Perché? Se lo domandate al primo operaio che vedete in tram o per la via con un foglio borghese spiegato dinanzi, voi vi sentite rispondere: “Perché ho bisogno di sapere cosa c’è di nuovo”. E non gli passa neanche per la mente che le notizie e gli ingredienti coi quali sono cucinate possano essere esposte con un’arte che diriga il suo pensiero e influisca sul suo spirito in un determinato senso. Eppure egli sa che il tal giornale è codino, che il tal altro è palancaio, che il terzo, il quarto, il quinto sono legati a gruppi politici che hanno interessi diametralmente opposti ai suoi.

… Scoppia uno sciopero? Per il giornale borghese gli operai hanno sempre torto. Avviene una dimostrazione? I dimostranti, sol perché sono operai, sono sempre dei turbolenti, dei faziosi, dei teppisti. Il governo emana una legge? E’ sempre buona, utile e giusta, anche se è… viceversa. Si svolge una lotta elettorale? I candidati e i programmi migliori sono sempre quelli dei partiti borghesi.

… Bisogna dire e ripetere che quel soldino buttato là distrattamente nella mano dello strillone è un proiettile consegnato al giornale borghese che lo scaglierà poi, al momento opportuno, contro la massa operaia. Se gli operai si persuadessero di questa elementarissima verità, imparerebbero a boicottare la stampa borghese con quella stessa compattezza e disciplina con cui la borghesia boicotta i giornali degli operai, cioè la stampa socialista.

… Boicottateli, boicottateli, boicottateli!

O almeno cambiate canale!

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