lunedì 17 gennaio 2011

POVERA ITALIA!

Commentando le vicende che riguardano sempre più oscenamente il capobanda, il Financial Times ha scritto che “l’Italia si merita altro”. Si tratta di uno dei più autorevoli giornali internazionali che si occupa di finanza, cioè di un mondo che ha pochi rapporti con gli anarcoinsurrezionalisti, per dire che è difficile riuscire a cogliere una ostilità (per quanto più che comprensibile) preconcetta. Ha tuttavia il pregio di essere, appunto, un giornale, cioè un mezzo di informazione, che pubblica le notizie e che, sulla base delle notizie fornite ai lettori, si permette di aggiungere qualche commento riassumendolo, come in questo caso, nelle titolazioni.
Sì, l’Italia non si merita questo sconcio.
Una ulteriore dimostrazione del basso livello al quale siamo giunti viene da un’altra notizia: le Terme di Fiuggi potrebbero essere acquistate da uno dei grandi amiconi del losco individuo di Arcore, cioè da Gheddafi. Durante l’insultante, recente visita del dittatorello libico a Roma, condita da tende e da centinaia di povere ragazze, ai ricevimenti era presente anche il sindaco di Fiuggi, forse, ma è da approfondire, per trattare i dettagli della compravendita. Che il capobanda, in ogni caso, potesse fare da mediatore è davvero difficile non sospettarlo.
A sentire i commenti di alcuni abitanti di Fiuggi, che il TG3 ha intervistato, lo sconforto cresce. Perché alcuni di questi esibivano pieno consenso all’operazione. Ora, siamo in regime di libero mercato, purtroppo (purtroppo perché troppo libero, senza regole, e non in grado quindi di riconoscere il merito ma solo di affossare i deboli e di cancellare i diritti delle persone normodotate). Ma è possibile arrivare a questi punti? Possibile che ci siano cittadini così rincretiniti da 16 anni di berlusconismo da non riconoscere più la decenza, la dignità di un Paese, di non distinguere più l’onestà dal marcio? Colpa della TV, del crollo della cultura, di una informazione venduta al potere? Certo, ma colpa anche nostra, che facciamo troppo poco per far rivivere, anche nel nostro tran tran quotidiano, quei valori.
Che facciamo troppo poco per cercare di suscitare negli altri, con una ritrovata capacità di dialogo e di rapporto, come si faceva una volta, la voglia di riscatto e di cambiamento.

Giuliano Giuliani

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